Non ci vedo bene ma ci sono: posta del cuore a Dio (Quarta Lettera)
Rara immagine di Dio, ritratto in un momento di distrazione. Disegno di Elena Borghi.
Perse tutte le speranze, non ti rimane che scrivere a Dio, sperando che risponda.
Questa è una rubrica domenicale nata a Sua insaputa ma, ovviamente, anche a Sua immagine e somiglianza. Domande, pensieri, parole, opere e omissioni di gente che, una qualche risposta precisa la vorrebbe. E chissà che magari un giorno non arrivino anche.
Caro Dio,
leggo con piacere questa rubrica domenicale. Noto che finora ti hanno scritto sempre donne.
Effettivamente pare essere una rubrica incentrata sulla posta del cuore e sono certo che, le tue risposte così come le tematiche affrontate, possano aiutare a far luce nei meandri più oscuri della mente sia di chi scrive ma anche di chi legge.
Del resto è risaputo: quando testa e cuore sono connessi e in equilibrio, il cranio si apre e la connessione con Il Creatore diviene un flusso di dialogo continuo.
Ecco, io non sono una donna, certi canali mi chiedo ancora se sia meglio aprirli o blindarli a tenuta stagna, negli anni ho coltivato una discreta venerazione per l’ignoranza, tutto sommato, e ti scrivo perché, quando leggerai, sarà domenica e io vorrei dei consigli su cosa cucinare.
Di domenica cerco di trattarmi bene, di prendermi cura di me, cucinando con amore. Che io sia da solo o in compagnia (magari di qualche piacevole figura femminile con contratto a termine) poco importa. Mi piace cucinare per me stesso o per gli altri. Mi fa sentire una persona migliore apparecchiare con cura per il prossimo, aprire le porte della mia casa per poi richiuderle, inesorabilmente, quando ne avrò abbastanza.
Ecco, tu di domenica cosa fai? No perché io amo fare il pollo con i peperoni alla maniera della compianta Sora Lella. Oppure la pasta in casa, col grano saraceno. Oppure, d’inverno, gli gnocchi di patate, le lasagne col ragù di Angus oppure il pesce, in tutti i modi.
Ti scrivo perché la posta del cuore, per me, riguarda la cucina. Neanche la donna più meravigliosa riesce a convincermi tanto quanto i piaceri del cibo e del vino.
Sarai d’accordo con me immagino, tu che offri, ancora caparbiamente, il corpo di tuo figlio in pasto all’umanità.
Quindi la mia domanda verte principalmente su questo concetto universale: ma tu, il pollo coi peperoni, come lo fai?
Rimango in attesa sperando di poter provare la tua versione del piatto oggi stesso, che c’ho una tipa che è rimasta a dormire da me e la voglio impressionare dicendole che m’hai dato la ricetta tu.
Un caro saluto.
Firmato,
Sentimentale a Ore
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Caro Sentimentale a Ore, rilevo con disappunto che il tuo zumpa zumpa notturno non era rivolto al concepimento. Quando pensi di riprodurti, giovanotto?
Venendo alla tua ricetta, temo di non poterti essere d’aiuto, in quanto mi nutro solo di torta Paradiso.
Ma insisto sul concepimento: entro il prossimo sabato ne voglio almeno 4 o 5.
Qua c’è crisi, servono nuove braccia e nuove menti, su, hop hop.
Sempre sia lodato nostro Signore.
E così sia.