Non ci vedo bene ma ci sono: posta del cuore a Dio (Sedicesima Lettera)
Rara immagine di Dio, ritratto in un momento di distrazione. Disegno di Elena Borghi.
Perse tutte le speranze, non ti rimane che scrivere a Dio, sperando che risponda.
Questa è una rubrica domenicale nata a Sua insaputa ma, ovviamente, anche a Sua immagine e somiglianza.
Domande, pensieri, parole, opere e omissioni di gente che, una qualche risposta precisa la vorrebbe. E chissà che magari un giorno non arrivino anche.
Caro Dio,
mi chiamo Giorgia, sono una brava bambina di quattro anni, quasi cinque.
So scrivere il mio nome e anche altre cose su carta e anche a computer ma per essere veloce io parlo e la mia Mamma ti scrive la lettera.
Io non ho capito: la lettera per i regali a chi devo scriverla?
Ci sono Babbo Natale, Gesù Bambino e te, che io so chi sei. Allora ho pensato che la scrivo a tutti, che la Mamma mi ha detto che tu rispondi e magari glielo dici anche a Gesù – che poi se è bambino come fa a fare i regali per tutti? Non ho mica capito -.
Non faccio mai i capricci, tu lo sai, e sono brava con la mia sorella Alice, che è una figlia ndrocchia.
Ho scritto una lettera più corta a Babbo Natale. Ti mando la foto, che tanto i regali che ho chiesto sono gli stessi:
Per la mia sorella Alice vorrei che tu portassi, se puoi, un libriccino con il sole e gli animali e anche un bimbo perché lei vuole sempre il mio.
Niente altro.
Un bacio,
Giorgia
Cara Giorgia, partiamo da Gesù bambino. Magari fosse un bambino: è un dannato hippie di 2013 anni che gioca a PES dalla mattina alla sera, perché dice che lui la sua parte l’ha già fatta. Non diventare così, mi raccomando.
Quanto a te, il tuo file mi dice che non sei esattamente una brava bambina: anche se non te lo ricordi, tu fai un sacco di capricci, pecchi di invidia e talvolta di ira verso tua sorella, e poi c’è ovviamente il complesso di Edipo, che ti spiegherò tra qualche anno.
Ora, se dovessi applicare le regole alla lettera, non dovrei mandarti nemmeno il carbone, perché può servire per riscaldare i bambini poveri, ma la complessità del mondo e gli intricati rapporti tra giustizia e ingiustizia mi spingono a trovare un compromesso democristiano, altra cosa che ti spiegherò tra qualche anno.
In breve: tu promettimi di studiare, e io metterò la tua letterina sulla scrivania di Babbo Natale, così la vede prima delle altre.
Per il resto, dì a tua madre di smetterla di giocare a Candy Crush, dì a tuo padre di spegnere la televisione, e insisti perché ti facciano leggere qualcosa.
Buon Natale.
Se non fosse che esiste già da 2000 anni, vorrei averlo fondato io il tuo Fan Club.
Sempre Tu sia Lodato.