I Giorni della Merla: proposta di Festa Nazionale
La mia coperta tradizionale per I Giorni della Merla.
In un Mondo di fantasia dove tutto va come dico io, I Giorni della Merla (29/30/31 gennaio) sarebbero festa nazionale.
Una tre giorni che tutti attenderebbero con trepidante gioia perché sarebbe l’unica festa nazionale dell’anno così lunga e perché le tradizioni a essa legate son proprio gaudiose.
Ne I Giorni della Merla non si va a lavorare e ognuno tira fuori dalla cantina, dal solaio, dalla cima dell’armadio, la coperta speciale della festa. La coperta di ognuno è personalizzata, meglio se fatta in casa, meglio ancora se tramandata di madre in figlio. Poi ci son quelli che la comprano, che ogni marchio di moda propone la sua. Però la tradizione vuole che sia fatta a mano e quasi tutti ce l’hanno.
La tradizione vuole anche che in quei tre giorni speciali, i più freddi dell’anno, ci si ficchi sotto la coperta facendo ciò che si ama di più in assoluto. Anzi, facendo proprio indigestione di quella cosa lì.
Si fan scorte di cibo e non si pensa ad altro che dedicare a se stessi tutto ciò che si preferisce.
I tradizionalisti passano I Giorni della Merla leggendo tutti i libri possibili, o guardando film fino a non poterne più oppure facendo all’amore per tre giorni di fila. Amando e amando ancora, riempiendo i vuoti con carezze e massaggi e parole, sussurrate come scialli caldi appoggiati su schiene nude. C’è chi fa anche tutte e tre le cose dividendo le ore dei giorni in lettura, film e amore.
Le mamme stanno sotto le coperte con i loro bimbi mentre i papà giocano con loro, tutti sul lettone, tutti insieme, parlando di quello che non ci si dice mai.
Oppure gli amanti del viaggio partono, senza dimenticare la loro coperta da tenere sulle ginocchia, in volo, o sottobraccio entrando in hotel.
Con gli anni, si sà, le tradizioni si evolvono e ci son giovani che passano i tre giorni a letto chiacchierando con amici che non vedono mai, mangiando solo cioccolata calda e cantucci, oppure imbastendo sfide infinite a giochi di società. Le adolescenti chiedono il permesso di poter andare a casa dell’amica per mettersi lo smalto e i bigodini e chiacchierare “Giuro mamma, giuro, faremo solo questo. Dai, lasciami andare”.
La verità è che fanno i combini con altri amichetti maschi. I genitori lo sanno, in fondo, ma chiudono un occhio per poter stare finalmente da soli e fare all’amore.
La cosa importante è che tutti osserverebbero questa festa, non ci sarebbe nessuno che prende impegni, non ci sarebbe nessuna consegna di lavoro, non ci sarebbe nessuno che dice “Eh no, io I Giorni della Merla non posso farli. Lavoro” oppure “C’ho un esame. Devo studiare”. Non esiste. Tutti festeggerebbero I Giorni della Merla.
E le città sarebbero deserte ma felici, che la gente è dentro le case che fa quello che ama di più in assoluto e il calore si sprigionerebbe dalle finestre, dalle porte, dai comignoli invadendo le vie, arrivando alle piazze,
La contentezza si propagherebbe e le Merle, finalmente, starebbero al caldo.
Buona festa Nazionale a tutti.
Fantastica.
Quand’è che entri in politica?
Finalmente saprei chi votare!
Sei gentile a dirmi questo.
O forse no?!?
Come a woodstock, Elena, solo che la erano 3 giorni di pace , amore e musica!!!