Non ci vedo bene ma ci sono: posta del cuore a Dio (Quattordicesima Lettera)
Rara immagine di Dio, ritratto in un momento di distrazione. Disegno di Elena Borghi.
Perse tutte le speranze, non ti rimane che scrivere a Dio, sperando che risponda.
Questa è una rubrica domenicale nata a Sua insaputa ma, ovviamente, anche a Sua immagine e somiglianza.
Domande, pensieri, parole, opere e omissioni di gente che, una qualche risposta precisa la vorrebbe. E chissà che magari un giorno non arrivino anche.
Venerato Dio,
ho letto che, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù (anche detta GMG) tenutasi a Rio de Janeiro a luglio di quest’anno, l’Arcidiocesi della metropoli, simbolo del movimento convulso di natiche e apparati genitali, ha pensato di inventare le cristoteche.
Persone che credono e che ascoltano la tecno finalmente hanno un luogo dove ritrovarsi per ballare leggendo su maxischermi le parole dei Vangeli, vedendo immagini di Gesù vestito di bianco con le cuffie da dj, ascoltando salmi in versione tecno con remix a cura di Ziggybeats.
Del resto i mantra hanno delle frequenze molto vicine a quelle tecno. Non a caso a Ibiza convivono sulle stesse onde buddisti sessantottini e fattanza disco.
E poi ancora musica house (visto che è di CASA del Padre che si parla, mi pare anche il minimo), hip hop, gospel remixato. A farla da padrone, l’Albertino della situazione potremmo azzardare, è DJ ZETON, ovvero padre Joseph Anthony, scelto dal clero come emblema della movida cristiana.
Serate senza alcol, droghe, sigarette all’insegna del “presi bene pensiero” e che stanno diramando velocemente anche in Italia, alla voce ben più prolissa di: «God’s party – divertimento allo stato “puro”- perché Dio fa festa per 1 solo peccatore convertito, più che per 99 giusti!».
Caro Dio, nessuno degli articoli che ho letto a riguardo si azzarda ad aggiungere anche l’assenza di sesso alla lista di cose che mancano in queste feste detox.
Secondo te, a questi party, quando s’è fatta ‘na certa, scatta il limone duro?
Sennò mica ci vado. Oh, vabbè la fede ma, grazie a Te, so’ fatta de carne, mica de legno.
Sempre Tu sia lodato, tua
Fedelissima anche a Me
LEGGI LE LETTERE DELLE SCORSE SETTIMANE QUI.
Cara Fedelissima Anche A Me,
(con tutto il rispetto: ma che cavolo di nome è?)
comprendo la tua preoccupazione, e passo velocemente a dare l’ovvia risposta alla tua ovvia domanda: MA CERTO che nelle cristoteche si tromba, per Dio!
Non sta forse scritto “andate, moltiplicatevi e popolate la terra”? Non sono forse anche i raduni di boy scout ottime occasioni per applicare i nodi delle Giovani Marmotte al campo del BDSM? E non sono forse le famiglie moderne in crisi, e non sarà forse che questo eccesso di libertà sessuale porta a fare zumpa zumpa per ogni cosa tranne che per figliare? Non sarà forse che le moderne donne emancipate, a forza di riflettere sul ruolo della donna, hanno capito il reale potere della bernarda? E non sarà mica che gli uomini, a forza di farsi sottomettere da donne emancipate, hanno capito che non gli conviene proprio per niente metter su famiglia?
E allora vai di basso che sfonda! Eee-Eee-Ooo! Senti come tunza! Questa è la risposta: il primitivo ritmo tribale importato nella moderna tecno e applicato al titubante popolo di Gesù, aiuterà l’umanità complessata a non pensare più a un cavolo di niente come ai vecchi tempi, e a copulare per il concepimento irresponsabile secondo i precetti di Santa Madre Chiesa.
In principio era il verbo, e il verbo era limonare.
Facciamoci a vicenda, secondo la Tua volontà. Amen.