Non ci vedo bene ma ci sono: posta del cuore a Dio (Diciannovesima Lettera)
Rara immagine di Dio, ritratto in un momento di distrazione. Disegno di Elena Borghi.
Perse tutte le speranze, non ti rimane che scrivere a Dio, sperando che risponda.
Questa è una rubrica domenicale nata a Sua insaputa ma, ovviamente, anche a Sua immagine e somiglianza.
Domande, pensieri, parole, opere e omissioni di gente che, una qualche risposta precisa la vorrebbe. E chissà che magari un giorno non arrivino anche.
Caro Dio,
mi chiamo Lupo, ho 13 anni.
Non sono uno che parla molto, però capisco in fretta cosa mi gira attorno e so adeguarmi al meglio. Non mi pare serva molto altro nella vita a parte, ovviamente, avere uno scopo che faccia fede a se stessi e perseguirlo con amore e rispetto.
Mi hanno detto che ho un QI superiore alla norma.
Per ora non so checcazzo farmene del QI superiore alla norma, sinceramente.
Forse mi aiuterà a capire meglio di altri le ragazze ma ho già intuito che quella faccenda lì è un casino.
Ho pensato molto a te in questo periodo perché mi sta capitando sotto agli occhi molta gente che dà importanza a cose che non ne hanno, che si stressa facilmente. Li vedo agitati e per cosa poi?
Un mio amico mi ha detto: “Perché è Natale.”
“Ma sticazzi.” ho risposto al mio amico “E Dio allora? Come deve stare lui?”.
Così ho cercato su Youtube un tutorial contro l’ansia e a favore del rilassamento.
Te lo regalo per Natale, che a te le robe le chiedono e basta, di solito.
Che poi se pubblicano questa lettera, magari, ‘sto tutorial se lo fanno anche un bel po’ di altri lettori e, sempre magari, stiamo tutti meglio.
Stammi bene Dio,
Lupo.
LEGGI LE LETTERE DELLE SCORSE SETTIMANE QUI.
Caro Lupo,
nell’era dell’informatica e delle prestazioni accelerate, l’invidia del quoziente intellettivo ha sostituito l’invidia del pene, ma sfortunatamente, il quoziente intellettivo non può sostituire il pene. Ricordalo sempre.
Quanto al resto, se il Natale mette ansia alle persone allora vuol dire che il messaggio di Gesù è andato completamente perduto.
Il Natale, come vuole la tradizione, è una festa in cui si cazzeggia, si mangia e si beve, e qualunque altro significato è secondario. Secondo te cosa faceva Gesù, per il suo compleanno?
La faccenda dell’amore e dell’essere più buoni era solo una trovata commerciale di San paolo (grande esperto di marketing, quello). Lo sanno tutti che l’amore è impegnativo, e che rovina sempre le feste.
Quindi rilassati, e fino all’epifania non pensare al QI e alle aspettative della gente. Anzi, non pensare, non pensare affatto, non concentrarti su niente di niente.
Non appena smetterai di pensare, vedrai arrivare anche un sacco di gnocca.
Se non fosse una bestemmia ti direi sboccato.
Le dimensioni contano,
Amen.