Dialogo di coppia: sesso orale, tra il dire e il fare c’è di mezzo l’altruismo
In una società fallocentrica è molto difficile per un uomo aprire onestamente il proprio cuore al prossimo.
Sì, hai capito bene, non sono impazzita. Si parla sempre della donna come vittima, di una chiara quanto radicata oligarchia cazzona ma la cosa di cui non si parla mai è che, al di fuori di quella ristretta cerchia di governanti maschi, c’è tutta una fettona di maschi che subiscono, inconsapevolmente, il fallocentrismo.
Maschi plasmati secondo il concetto che la virile capacità di essere sempre in tiro e pronto a penetrare vada esibita più che condivisa, che sia quasi un dovere per non essere tacciato di stranezza, che davanti alla possibilità di scopare, vigliacco chi fugge. Troppo spesso i risultati sono rapporti sessuali frustranti, svilenti, precoci, insoddisfacenti. Però ce li hai, quindi va tutto bene, sempre secondo una società fallocentrica, giusto?
Ebbene, raccolgo mazzi così di confidenze e, parlando di rapporto di coppia a matrice eterosessuale, salta fuori, tra le tante frustrazioni, che è raro per una donna trovare un uomo che sappia fare un appagante cunnilingus.
Si parla spesso del sesso orale rivolto agli uomini: il minimo sindacale è che tu, femmina, sappia praticare un pompino la fellazio come si deve e quindi tu, donna, ti informi sul web, tra i tuoi amici gay finanche a redarre una classifica di tecniche. Magari non tutte le fanciulle vi sono portare o hanno talento, certamente, ma dal mio sondaggio personale sull’argomento, posso dire serenamente che trovare un uomo che si informi sulla pratica del cunnilingus è tanto raro quanto trovare un punto ristoro nel deserto del Gobi, per dire.
I maschi eterosessuali difficilmente si confidano su temi specifici di sessualità a differenza delle donne che, molto naturalmente, non hanno problemi a chiedere un confronto, aprire un dibattito per capire, migliorare, avere conferme o anche solo per curiosità, senza prurigini ma con sciolta naturalezza. Ecco, non ho mai sentito di uomini che facciano altrettanto.
Partendo dal presupposto che il mio è un discorso generico (certamente non tutti gli uomini sono così e sì, tu sei speciale e diverso e sei un toro da monta pazzesco) e considerando la scontentezza femminile come un dato effettivo, penso che il problema risieda come sempre nell’assenza di dialogo e nel fatto che la società fallocentrica dice all’uomo che l’importante è avercelo duro ed eiaculare. O, forse, gli uomini sono più forti nello scritto che nell’orale perché, semplicemente, nessuna donna fa loro presente che all’interno della tua pratica c’è ampio margine di miglioramento?
Ci sono delicati equilibri attorno a questo argomento. A eccezion fatta, forse, per le coppie stabili, con una sessualità continuativa e tendenzialmente monogama, se una donna spiega a un uomo con cui esce da poco o per poco come praticare un adorabile quanto piacevole cunnilingus, lui si sentirà in difetto, si sentirà meno virile, scoraggiato e forse un pochino offeso?
Tu, donna, conosci uomini che ti abbiano mai chiesto come ti piace ricevere il sesso orale? Conosci uomini che ti abbiano mai chiesto come possano migliorare esponenzialmente per il tuo sommo piacere? Pare giri il falso mito secondo cui basta mettersi con la testa lì sotto e far andare la lingua per dare piacere. Sbagliato!
È fondamentale essere concentrati sulla partner e registrare le sue reazioni più profonde, capire ritmo e velocità adatti, saperli cambiare al momento giusto ma, soprattutto, dare la sensazione alla partner che non c’è fretta, che sei una sorta di paziente speleologo alla ricerca del suo piacere, lontano dal “devovenirepresto pensiero” ma vicino al “vogliofarlagodere pensiero”.
Come se tu potessi dedicare alla faccenda delle ore, con totale altruismo.
Considerando che a ognuna piace come piace, mi sento abbastanza certa nell’asserire che la maggior parte delle donne finge che tu sia bravo per non turbare la tua virilità. Ma i buongustai, quelli veri, gli sperimentatori illuminati, quelli altruisti, chiedono, si informano, indagano, senza complessi e senza tabù perché è così che si migliora, in tutti i settori, anche fuori dalle lenzuola.
Poiché non mi riserbo il diritto di poter insegnare niente a nessuno, questo post vuole invece essere un’esortazione all’indagine ludica, basata sulla serena complicità tra uomo e donna. Poi, guarda, se hai un’amica lesbica a cui far domande benissimo! Ben vengano anche un’amica del cuore, una sorella emancipata, o gli amici maschi, perché no, a patto che non siano spocchiosi ma sinceri. Sappi che, in generale, ogni donna che ti è amica sarà felice di lavorare per il bene di tutte le altre.
Altrimenti l’alternativa è andare su PARADISESEXYSHOP.COM e ordinare SQWEEL2© anche detto «the world’s best oral sex simulator for women», dicono. La sua girandola con dieci, morbide lingue siliconiche è instancabile, modulabile con diverse velocità, intercambiabile con girandole dalle forme diverse (vedile QUI) e ti consentirà di scoprire (se già non lo sai) cosa e come ti piace del cunnilingus, in modo da non essere impreparata qualora un uomo illuminato te lo venisse a chiedere. Il suggerimento che posso darti è di usare un lubrificante unitamente a SQWEEL2 perché il sextoy in questione ne sa veramente a pacchi ma non secerne saliva quindi, come dire, non vorrei mai che ti ritrovassi con un clitoride calloso.
Chiuderò esortando tutte le donne a fare da educatrici divulgando la rottura di schemi sociali castranti, per tutti, perché il tuo contributo alla causa è prezioso e perché, di questi tempi, l’orgasmo di una è il successo di tutte.
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Ciao sorella di Laura,ho appena letto quel che hai scritto del sesso orale..troppo ,da morir dal ridere,molti ulmini sono proprio come dici tu,poi ci sono i buongustai che godono nel vedere godere la propria donna,e si eccitano solo al pensiero ahaha..un saluto Roberta!
Ciao amica di Laura, mia sorella.
Sono felice che tu abbia incontrato dei buongustai e ti auguro di averne tra le mani almeno due. Sempre.
Love and shine to you.
e*
Zio buono,
società fallocentrica è dei tempi del femminismo anni 70…
Fellatio è con la t e cunnilinctus senza la g…
E dire che la chiamano “lingua universale”…
Tra tre post risolverò i suoi problemi.
Gentile Luca,
ringrazio per la segnalazione. Hai risolto un dilemma che mi affliggeva da giorni: scelgo di scrivere quelle parole come vengono maggiormente indicizzate o scelgo la formula latina corretta? Evidentemente hai ragione tu: sempre meglio la correttezza linguistica specie se si parla di cunnilinctus. Tuttavia sei stato l’unico a notare questa sfumatura perciò mi sento di asserire che concettualmente il post non è stato compromesso nei suoi significati più profondi nonostante la mia grave mancanza.
Felice vita, e*
ma il punto non è il latino, il punto è la (presunta) fallocentricità della società attuale, su un blog che trasuda simboli uterini a destra e a manca e concetti da vetero femminismo di ritorno.
Ed è un peccato, perché l’autentica, indifesa, fragilità femminea della donna diversamente giovane dei giorni d’oggi è più che tangibile negli scritti (come dice Emanuele) ed interessante.
Datevi una rinfrescata, però, perché se noi siamo piter pen (anzi, no, Peter Pan), narcisi, femminicidi e non so che altro, voi dimostrate di essere vittime del nostro stesso vuoto “generazionale” se usate argomenti delle vostre mamme da giovani…
Gentile Luca,
ovviamente i miei sono discorsi generici e trovo svilente per la mia intelligenza, oltre che per la tua, dover stare qui a specificarlo. Ma tant’è.
Rifiuto assolutamente l’etichetta di femminista, una parola che nel nostro presente non ha più senso. Quello che deve darsi una “rinfrescata” sei tu che ancora tacci di femminismo una donna solo perché analizza la situazione di fatti largamente diffusi. Spero che la tua voglia essere solo la solita, banale e sterile polemica da detrattore buontempone e che tu non sia veramente convinto che la società fallocentrica sia solo “presunta” perché, in tal caso, è evidente che vivi in un altro mondo e che, tristemente, ci vivi da solo. Detto ciò mi auguro profondamente che tu la pensi così perché, in realtà, sei un uomo talmente evoluto che i problemi sociali a livello planetario neanche li veda.
Buona vita,
e*
Sostenere che la società in cui viviamo (cioè l’Europa) oggi nel 2014 sia fallocentrica è falso.
Oggi la cultura è ginecocentrica, semmai.
Nelle premesse, quindi, io non concordo, nė nelle considerazioni “la società dice all’uomo di averlo duro ed eiaculare”. Ma quando mai?!
Io ho 40 anni e non mi sono mai imbattuto in una concezione del rapporto sessuale di questo tipo pur avendo frequentato periferie degradate per tutto il periodo delle scuole superiori: ci hanno presi fin da piccoli e molto prima con i concetti delle varie “teorema”, e delle canzoni di Barbarossa e Venditti; con le professoresse (tutte rigorosamente donne) delle medie e dei licei che ci hanno proposto la loro, femminile, visione del mondo, semmai; e ci hanno abituati all’ABBANDONO, questo sì assolutamente saggio, del confronto per contrapposizione (che in questo blog invece “resuscita”, direttamente dagli anni 70).
Ho saltato per fortuna la sciagurata e sbagliata fase dell’egualitarismo (e ci mancherebbe: uomini e donne sono DIVERSI, lo dimostrano anche le recenti ricerche scientifiche – come se c’è ne fosse stato bisogno), ma non si possono sentire, oggi che le emo si scopano fino a 15 ragazzi a sera in discoteca, a 15 anni, che la rivoluzione per le donne consiste nell’avere un orgasmo(uno solo?!) e chiedere che gliela si lecchi bene!!!
Queste posizioni sanno di passato, di medio evo. Ah già: gli emo è roba di quasi 10 anni fa!
Ignorare la cultura popolare è grossolana approssimazione. I testi delle canzoni andrebbero ascoltati tutti…
Davanti alla tua forma mentis “Teorema, Barbarossa e Venditti” alzo le mani.
Hai vinto.
e*
Pienamente d’accordo ma trovo anche forse un po’ di vergogna nostra a chiedere e, passami il termine, a “pretendere”.
A proposito di sex toys sull´argomento, Lelo ha creato questo, un po’ bizzarro ma di sicuro appealing 🙂
https://www.youtube.com/watch?v=WvpVUApxaSE
Gentile Bianca,
grazie mille per l’interessante segnalazione.
In effetti la vergogna lascia posto allo sconforto nel constatare che, nella maggior parte dei casi, il piacere del dare piacere non viene considerato. Credo spetti a ognuno di noi fare la differenza, donare e ricevere il meglio.
Felice vita,
e*
Per elevare un po’ il livello e finalmente parlare di relazione eterosessuale (cioè della differenza tra un dito di un uomo e un dildo): http://tedxtalks.ted.com/video/TEDxSF-Nicole-Daedone-Orgasm-Th