WhatsApp criptato
Santo Dio,
l’ultima volta che ho avuto un fidanzato vero risale a un’epoca senza WhatsApp. Un’epoca fatta solo di sms e chat msn.
Comunque riusciva a tradirmi alla grande lo stesso, ovviamente. Nei modi più classici e facili: basta un ufficio, una scrivania ed è subito “chissenefrega dei messaggini”.
I moderni mezzi ampliano il raggio d’azione di chi vuole tradire, certamente.
Eppure dico, ‘sto WhatsApp criptato, dai, giù la maschera: aiuta a non venir sgamati.
È nato per quello, dai. Sii sincero, sillo, che c’hai pensato pure te, dai.
Ma, attenzione, la coscienza criptata non c’è, nun se po’ fa’, per ora.
E, credimi, ci vogliono palle per gestire in modo intelligente il tradimento e io non sono sicura tu le abbia, anche con coso criptato.
Quindi niente, il problema rimane e il problema è che chi tradisce (in modo poco professionale ma certamente molto umano) prima o poi fa in modo di venir beccato perché, a un certo punto, è stancante fare i conti con se stesso. E chi becca? Beh, chi becca è becco e deciderà da che parte cominciare a tirar su cocci e, soprattutto, che farne.
Quindi, criptato o no, l’unico modo per essere un traditore professionista da dieci e lode è essere talmente pessimo da non avere una coscienza perciò, ecco, non ti auguro nulla di tutto ciò.
Tua fedelissima,
Tratto da «Racconti attorno a un atteso sconosciuto» un libro che non esiste ma che, un giorno, scriverò. Pag.8
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