Essere genitori oggi, non come te che sei single
Molti dei miei coetanei sono genitori.
Non come me che sono single da così tanto tempo che l’ultima volta che son stata fidanzata non c’era manco Facebook.
Non come te che cerchi l’amore vero su Tinder.
E neanche come te, che sei fidanzata da quanto? Due anni? E lui, forse, ti ha detto un paio di volte che ti vuole bene.
Mi verrebbe da chiederti perché sotto stimi te stessa così tanto da pensare di dover per forza avere un fidanzato per sentirti completa anche se quel fidanzato non ti completa visto che, ormai è chiaro, con lui non costruirai quello che hai in mente. Ma non te lo chiederò perché questa è un’altra storia.
La storia di questo post è che i miei coetanei genitori sono diversi da me, da te e anche da te.
Dice: perché?
Perché sono genitori.
Dice: che me stai a partì co’ ‘na filippica?
No. Solo che ieri ho realizzato con nitida lucidità che i miei coetanei genitori non sono come me, come te e neanche come te. Sono delle specie di supereroi capaci di gestire umori altalenanti, domande brucianti, lacrime a gocciolone che mutano, nel giro di tre istanti, in risate.
I miei coetanei genitori sono capaci di dire verità a forma di sedia scomoda e bugie a forma di poltrona soffice e stare nel giusto.
Dice: e cos’è il giusto fatto da un genitore?
Probabilmente la ragionevolezza del pensare che quelle centinaia di scelte che compie in ogni sacrosanta giornata, che possono essere piccole o enormi, senza preavviso, senza logica alcuna di successione, sono il frutto del suo modo migliore di fare il genitore.
Un modo che, per inciso, è pieno zeppo di errori, incongruenze, malanni e pasticci che un giorno, nella migliore delle ipotesi, quel figlio racconterà a un analista.
Essere un supereroe genitore vuol dire fare un monte di errori, questo tocca dirlo.
Ma, caro coetaneo genitore, sappi che quella forza, quell’immunità a quei goccioloni che affiorano e che su di me hanno l’effetto della criptonite per Superman, quella potenza nel prendere decisioni forti alla velocità della luce, che tutto e molto di più di ciò che compi mi fa stimare il tuo lavoro perché, lo so, tu cerchi di attuarlo al meglio delle tue possibilità.
Ne sono certa, caro genitore supereroe, verrai ripagato con figli migliori di quello che siamo noi, forse. Di certo questi figli sono speciali che per forza devono esserlo visto che da adulti, probabilmente, non avranno tutto l’aiuto economico che ha avuto la nostra generazione. Sono figli speciali con genitori per lo più senza stipendi fissi, senza straordinari pagati, senza le finte certezze firmate Democrazia Cristiana.
Che i figli mica sono tuoi, sono del Mondo, lo so che lo sai. Li hai generati grazie a un piano o grazie all’incoscienza, non lo so, spero sempre grazie all’amore e li cresci dando loro tutti gli strumenti migliori che puoi dargli per viverlo al meglio, questo Mondo.
Il resto verrà da sé e sarà fichissimo. Vedrai.
Grazie. Ogni bene a te.
il mondo non segue delle belle logiche, e se forse tu non hai ancora dei figli è perché siamo un po’ tutti tuoi figli e te ne prendi un po’ cura. E comunque direi che i super genitori sono i tuoi, che hanno fatto un gran bel lavoro direi.
L’ultimo concetto che hai espresso me lo devo segnare bene: “i figli sono del mondo” e forse il vero compito dei genitori è cercare di insegnare a vivere in questo modo con la massima dignità e rispetto.
ovviamente è sottinteso che sarai una mamma fantastica, come tutte le mamme ma tu di più.
Gentile emanuele,
grazie per le tue generose parole.
Hai ragione quando dici che il mondo segue delle logiche strane ma il bello, forse, è essere proprio illogici e andare di capoccia nostra, che dici? 😀
Felice vita a te, porta la tua Luce ovunque vai.
e*
dico che mi piace come la pensi… non posso dirti che hai ragione perché non sono in grado di giudicare; io sono solo un Ugo Fantozzi che guarda il mondo da un oblò.
Buona vita e spero tu abbia voglia di continuare a condividere le tua parole
il fatto che manchino padri e che la gente sia persa e debole e spaventata, inerme, vittima, succube…
vorrà pur dir qualcosa.
Caro Pippo,
se vuoi dedicarci una tua riflessione in merito, saremo felici di leggerla.