Capodanno 2017: che sia energia di rinnovamento, per tutti
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Ci sono quei Capodanno che si cominciano a festeggiare già dal 30 Dicembre, a pranzo, con gli amici cari, quelli che se anche non dici niente fa lo stesso perché tanto ti sanno.
In linea di massima quei Capodanno lì vogliono dire che di quell’anno ne hai abbastanza e il 2016 è uno di quelli.
Per molti è stato un anno destrutturante, in bilico tra il tracollo e l’implosione per altri è stato un anno eccezionalmente bello. È così, a ognuno il suo percorso.
Alzo il naso al vento della mattina gelida di questo 31 Dicembre di sole, come un segugio in cerca di tracce. Questo 2017 ha il profumo delle foglie appena germogliate, della Natura che si ridesta, ha in sé la voglia di bellezza ma, bada ben, la Bellezza con la B maiuscola.
La Bellezza con la B maiuscola è una cosa che tutti dovrebbero ambire ad avere ma anche e soprattutto a donare. La Bellezza delle parole stimolanti, dei gesti solidi, degli intenti forti, dei legami universali, delle energie irradianti.
La Bellezza di uno stile di vita volto al rinnovamento perché tutti siamo chiamati all’azione in un’epoca straordinaria come la nostra.
La Bellezza di un’esistenza capace di donare rassicurazione, capace di recuparare il più primordiale legame con la natura, con il prossimo, capace di tingersi del verde universalmente riconosciuto in ogni angolo del mondo come simbolo di rinascita.
Pensandola così, non ti senti capace di cose meravigliose?
Dovresti, perché lo sei.
In questo 2017 ti auguro di essere parte di un cambiamento che ha inizio da te e non dagli altri, quando per “altri” si intende “qualcun altro che non sono io, per carità! Preferisco starmene in un angolo, a criticare”.
Ti auguro di vedere le meraviglie che quest’epoca moderna ci offre, fatta di mutazioni e non di instabilità, di intenti pronti a sbocciare potenti e non mutilazioni dell’Io, di consapevolezze in continuo divenire e non appiattimento culturale.
Dio mio quanto odio Capodanno nella sua forma più consueta, nevrotica ricerca di un rinnovamento fatto di superficiale pretesa che esso possa giungere dall’alto, da ingoiare e deglutire con lenticchie e bollicine.
Odio quel Capodanno perché mi ricorda che in troppi ancora non vediamo come possa essere ogni giorno l’inizio di un nuovo anno, in un consapevole e volontario impegno verso una politica personale dedita all’unione di un gruppo che vibra con le medesime spinte verso l’alto.
Non devono esistere zavorre e neanche trainatori, solo un’energia comune che vibra alta, altissima, all’unisono. Raro ma non impossibile. Sempre meno raro e sempre più facile se tutti fossimo dediti a questo genere di politica personale, che io, la politica fatta dai politici, proprio non la capisco sai?
Allora ecco qui, pronti a comandare come diceva la canzone tormentone che tanto è piaciuta ai bambini di tutte le età. Di certo non è un caso. E allora che siano loro la nostra molla per cercare ostinatamente la forza dell’azione.
Buon anno di rinnovamento a tutti. Che la tua anima possa esprimersi al meglio suonando la sua incredibile, meravigliosa e celestiale musica.
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