2 agosto: Festa degli Uomini (contenti loro)

2 Agosto 2013
Condividi su

 

 

Mi sveglio quasi ogni mattina con la sensazione che oggi, proprio oggi, accadrà qualcosa di meraviglioso e unico.

Credo che svegliarsi quasi ogni mattina con questo pensiero sia bene a patto che tu, quel qualcosa di meraviglioso e unico, lo voglia vedere, cercare anche nelle piccole cose.

Per esempio: se pensi di vincere alla lotteria senza comprare un biglietto che sia uno, mi vien da dire che di certo esiste solo la delusione.

Invece io delusa non lo sono mai poiché, in quel qualcosa di meraviglioso e unico, non pongo aspettative, cerco di vivere il presente senza programmi o schemi mentali.

Ecco, oggi, 2 Agosto che giorno speciale è?

– è il giorno post sentenza a Silvio

– è l’anniversario della strage di Bologna del 1980, vendicata con piccole verità parziali

– è il giorno di compleanno di un mio amico anche se lui mi ha detto che li compie a febbraio ma io sono convinta che è oggi e gli ho preso pure il regalo

– è la Festa degli Uomini

Su Wikipedia, l’enciclopedia dove chiunque può scrivere quello che sa, quindi non è attendibile manco per niente ma viene ugualmente considerata la moderna Treccani, leggo quanto segue: “In parecchie zone dell’Italia settentrionale, specie nell’arco alpino, il 2 Agosto è considerato la festa dell’uomo. L’origine sembra derivare da una consuetudine dei soldati francesi durante le guerre napoleoniche. Poiché indossavano strette calzamaglie, per una questione di ordine, veniva loro impartito “Le deux a gauche” ovvero “Le due a sinistra” (con riferimento alle palle, ndr)”

L’assonanza con “Le deux août” ovvero “Il 2 Agosto” e la maniacale ossessione italiota per gli attributi, hanno fatto il resto.

Ovviamente Wikipedia specifica anche [senza fonte] che corrisponde a tradurre questo dato in una sottospecie di diceria popolare la quale, tuttavia, ha in sé una sua credibilità.

Ogni giorno succede qualcosa di meraviglioso e unico e speciale e quel qualcosa di oggi può essere imparare una cosa nuova sulla felice epoca napoleonica. Anche perché, solo fino a ieri, ero convinta che il 2 Agosto fosse la Festa degli Uomini per via del fatto che le mogli sono quasi tutte in vacanza con i figli in questo periodo. I mariti che lavorano le mandano a spiaggiarsi su qualche bagnasciuga, fanno loro la telefonata di rito prima di uscire dall’ufficio dove sono costretti a stare e poi tornano a casa.

Oppure escono, dopocena, “per una birretta, che se sto a casa senza di voi mi deprimo”.

E m’è capitato di vederne, qualcuno di loro, intorno alle undici di sera o anche prima, con la Mercedes classe A e il golfino color salmone sulle spalle con i polsini delle maniche rivoltati a formare un nodo preciso. E quell’adesivo, applicato diligentemente sull’angolo in basso a destra del parabrezza posteriore, urlante “Bimbo a bordo” a chi sta dietro.

Davanti, invece, una ragazzina che scende da quell’auto. Nel farlo si tira verso il basso l’orlo di una gonna, corta a tal punto da far vedere chiaramente che non indossa le mutandine. La ragazzina torna al suo posto di lavoro, sul marciapiede di Viale Sarca a Milano, sistemandosi i capelli leggermente arruffati sulla nuca.

Lui riparte accelerando forte, come a lasciarsi tutto alle spalle o come a sentirsi più maschio, non saprei.

Invece, subito dopo, c’è un semaforo rosso quindi riesco ad affiancarlo facilmente.

Me lo guardo bene.

Lui neanche mi nota.

Alza il volume dello stereo, danno una canzone che gli piace, che gli mette allegria, forse.

Quell’uomo, quel marito, quel padre, non l’ho mai visto prima quindi non so com’è il suo volto normalmente. A me, però, sembra tranquillo, imperturbabile.

“Chissà” penso “magari quella canzone gli ricorda la moglie”.

Buona festa, uomini.