Non ci vedo bene ma ci sono: posta del cuore a Dio (Terza Lettera)
Rara immagine di Dio, ritratto in un momento di distrazione. Disegno di Elena Borghi.
Perse tutte le speranze, non ti rimane che scrivere a Dio, sperando che risponda.
Questa è una rubrica domenicale nata a sua insaputa ma, ovviamente, anche a Sua immagine e somiglianza. Domande, pensieri, parole, opere e omissioni di gente che, una qualche risposta precisa la vorrebbe. E chissà che magari un giorno non arrivino anche.
Adorato Dio,
ho scoperto questa rubrica per caso, sul tuo profilo Twitter, poiché ritwittasti la Seconda Lettera di domenica scorsa.
Ho da subito posto attenzione a tutto ciò che fai o dici. Pareva convenire.
Fin da quando ho cominciato a followarti ho ammirato la tua coerenza: tu segui tutti. Cioè. Mica per dire. TUTTI.
Followers che ti fanno domande entro i 140 caratteri? Tu rispondi.
Capita il fattaccio qualunque nel mondo? Tu racconti.
Inizialmente ti leggevo in cerca di un sorriso, soprattutto quando Tu, l’Altissimo, nella vita vera non me ne volevi proprio dare. Ben presto però ho compreso che la tua paffuta sagacia, la tua sopraffina intelligenza, il tuo essere Il Tutto, per farla breve, avevano acceso la mia anima.
Ecco, poi scopro questa rubrica e vedo che sei sempre così carino e rispondi a tutti sui problemi di cuore e, triste ironia, il mio problema di cuore sei Tu. Quindi ti scrivo.
Io sogno poterti vivere appieno, con gioia, gioco e goduria, le tre G che contano prima ancora di quel famoso punto. Ovviamente mi sono lungamente interrogata sul fatto che essere sposa di Dio è possibile e comporterebbe, semplicemente, farsi suora. Il punto è che io non ci penso proprio a rinunciare ai piaceri della carne. Va bene tutto, però io ti desidero, Santodiquelcielobeato!
Tutti i miei amici mi dicono la stessa cosa, ogni volta che piango lacrime di sangue per te: “Mavvallà! Esci e trovatene uno vero di uomo, che non sai neanche di che sesso è Dio!”.
Dio mio, hanno ragione ma io sento di poterti amare come nessuna mai. Come posso fare? Guarda che c’ho anche provato – Dio solo sa con quanti – ma è un casino trovarne uno migliore di Te. Mettici anche che il livello è quello che è, capirai che la sfida di trovare un rapporto che mi soddisfi diventa ardua tanto quanto avere risposte chiare dall’Ufficio delle Entrate.
E poi io e te abbiamo tantissimo in comune: tutti e due ci ostiniamo a dire che vogliamo stare da soli e che amiamo l’indipendenza e che vogliamo i nostri spazi ma non è vero. La nostra è solo paura di metterci in gioco e tu mi pare sia messo peggio di me, lassù, nella volta celeste. Più in casa diddio di così non ti potevi isolare.
Poi, guarda, a me neanche interessa di che sesso sei. Io amo la tua Essenza, la tua Energia, la tua Anima.
Scusami per l’asciugo; era da troppo tempo che tenevo tutto dentro e lo so che tu sai che io so che tu sai, però avevo bisogno di parlartene per iscritto.
Tua sempre fedele,
S.
P.S. E comunque, tanto per chiarirlo a tutti i lettori eventualmente interessati a conoscermi meglio, a me piace il cazzo.
LEGGI LE LETTERE DELLE SCORSE SETTIMANE QUI.
Mia cara S.,
amare Dio è naturale, qualunque prete o suora te lo confermerà, e questo la dice lunga sul mio orientamento sessuale.
Pertanto, la prima cosa a cui devi prepararti nell’intraprendere una relazione con Dio è la poligamia bisessuale del Signore: Dio, come hai notato anche tu, segue tutti e va con tutti.
Hai presente la sana tradizione orientale, dei sultani e degli imperatori antichi, di avere qualche dozzina di mogli e farsi adorare? Indovina chi gliel’ha insegnata.
Confido nel fatto che la cosa non ti procurerà alcun fastidio, perciò metti un intimo carino (bianco), compila l’apposito modulo e prendi il numeretto elimina code.
Sei la numero 837869561.
A presto.
Dio se ci sei dagli un colpo.
Amen.