Sindrome da rientro: cinque buoni propositi per superarla
La compianta Carolyn Jones nei panni di Morticia Addams.
*[premessa]
Questo è un post stronzo scritto dal lato più stronza del mio essere.
Ti sembrerà di sapere molte cose di me dopo averlo letto e, per inciso, sono tutte brutte.
Pensala come vuoi. Oggi faccio la stronza ma si tratta di auto-preservazione, spiace dirlo.
Mal tollero il rientro dalle vacanze di individui lamentosi, mal tollero il genere italiano petulante e pigro, incapace di cambiare lo stato delle cose e votato ai Santi e ai miracoli per lasciare tutti gli oneri di una fatica che non vuole fare. Quindi sì, sono stronza e ho scelto di esserlo, almeno per oggi.
Sei stato avvertito perciò hai tutta la mia comprensione, cambia pagina e ciao, leggiti cose simpatiche e leggere di gente simpatica e leggera. Non mi viene in mente nessuno da consigliarti ma di certo tu ne conosci.
* * * * *
Sei appena tornato da una due settimane di vacanza. Forse tre.
Hai fatto una partenza intelligente ma la colonna di macchine in autostrada te la sei beccata lo stesso.
Da sempre torturato sulla spinosa questione «Torno una manciata di ore prima del primo giorno di lavoro o torno qualche giorno prima, per prepararmi psicologicamente al nuovo anno?» alla fine scegli sempre la prima opzione. Tranquillo, in ogni caso non puoi esimerti dalla sindrome da rientro vacanze.
Tu ci provi, andando in ufficio coi capelli ancora salati di mare e la pelle che sa di quel posto stupendo, per sentirti ancora quell’energia benevola addosso ma non serve a niente.
Sì, lo so, sei pugliese e come si mangia giù, non si mangia da nessuna parte e il mare poi, non ne parliamo.
Tutto vero, tutto giusto, ma per 335 giorni all’anno, quando va bene 333, vivi al nord perché qui hai trovato un lavoro che assomiglia moltissimo a quello per cui hai studiato. Il prezzo da pagare è che tu stia lontano da tutti quegli affetti che ti hanno permesso di prenderlo ‘sto pezzo di carta.
Per quanto riguarda te, che sei cresciuto al nord e vivi e lavori al nord, il chiringuito a Ibiza non lo aprirai mai perché non hai la minima idea di cosa voglia dire farlo, perché molto probabilmente non dico che non ne usciresti vivo ma sicuramente con qualche dito in meno e con la consapevolezza che, se mai dovesse esistere un Inferno dopo la morte, tu l’hai conosciuto in Terra ed è passare venti ore al giorno davanti a un paradiso e non poterlo vivere perché devi farti un mazzo tanto.
Per qualche giorno ti ostinerai a indossar infradito, appena tornato dall’ufficio, per scapicollarti in un baretto vicino a un rigagnolo d’acqua ma passerà anche questo impulso, non appena capirai che fa ancora più male che starsene a casa mangiando tavolette di cioccolato.
Allora, bando ai piagnistei e al vittimismo e senti qua, ti dò io un’alternativa: i buoni propositi.
Sì perché è Settembre il vero capodanno di questa infame esistenza terrena, lo sai quanto è vero Iddio. Perciò la mia cura contro la gnugna che t’è salita è farti concentrare profondamente su qualcosa che tanto non puoi evitare: il lavoro su te stesso. Ecco i punti salienti.
*[auto-critica]
Poiché è da poveri imbecilli convincersi che i mali della propria vita provengono dagli altri e non da se stessi, poiché io non voglio credere tu sia imbecille, analizza attentamente questa possibilità. Una delle più grandi vittorie che si possa assaporare nella vita è aver sbagliato e, dopo aver perorato la propria causa con se stessi, arrivare alla convinzione d’essere l’unico colpevole. Lo so perché ho provato. Prova anche tu e fammi sapere come va.
*[crescita]
Dopo aver vissuto il punto di cui sopra, analizza le persone che ti circondano. Non ti dirò di escludere da questa analisi gli amici di una vita perché, attenzione, anche quelle che a te sembrano pietre miliari della tua esistenza vanno prese in considerazione seriamente. Invidie, manie di controllo, possessione, manipolazione sono solo alcune delle ragioni dietro alle quali un amico ti sta accanto da vent’anni.
Il mio non è cinismo, quello proprio non mi appartiene. È verità testata sul campo oltre al fatto inconfutabile che esistono anche amici veri con la A maiuscola. Ma come scoprire la frode visto che ad annebbiare la tua analisi c’è il profondo affetto sincero che tu nutri verso questi amici?
Una delle più grandi svolte della mia vita è stata dire a me stessa, a ogni mia singola cellula, con il cuore aperto a tutto il Creato: «Voglio circondarmi di persone che mi stimolino a essere un individuo migliore». In automatico, quasi all’istante, i rami secchi si sono auto-potati. Senza se e senza ma, senza discussioni o faccende spiacevoli, di quelle che lasciano l’amaro in bocca. Semplicemente non si faranno più vivi e tu li lascerai andare. Da quel momento partiranno germogli freschi, color verde scintillante e tutto assumerà un valore diverso. Prova anche tu ma, bada ben: per funzionare, il tuo cuore deve essere veramente convinto di quello che dice a ogni singola cellula.
*[consapevolezza]
È un punto complesso, me ne rendo conto. Il dodecaedro di tutte le granitiche certezze nella geometria solida della tua vita. Un lavoro che, probabilmente, non finirà mai di arricchirsi di nuovi paragrafi e quindi dal percorso pressoché infinito.
Tuttavia se mai cominci mai progredisci. Allora ti girerò una citazione che va bene un po’ per tutti i livelli, che tu sia un novizio del percorso o già instradato da anni. È una frase di William Shakespeare, mica mia: «Noi sappiamo ciò che siamo, ma ignoriamo ciò che possiamo essere».
E tu? Come sei messo?
*[eccellenza]
Pretendila. Prima di tutto da te stesso perché altrimenti fai la figura del cialtrone. Poiché l’eccellenza non è un’azione ma un’abitudine, coltivala con amore e dedizione, senza pigrizia ma con perseveranza tenace. Ripetendola, con costanza, diventerai tu stesso eccellenza e potrai riconoscerla e abbracciarla anche negli altri. Finora l’hai richiesta senza sapere bene cosa fosse. Ammettilo.
*[immaginazione]
Se ci pensi la realtà dipende moltissimo dalla tua capacità di immaginazione. Hai tutti gli strumenti per costruire il tuo Paradiso in Terra. Allora dipingilo ed entraci! Tutta la fatica che fai per portarti appresso nuvolette nere, puoi impiegarla per costruire un meraviglioso arcobaleno, per esempio.
Sì lo so, nella tua mente sta partendo una serie di improperi al mio indirizzo conditi da domande e affermazioni: “Cosa vuoi saperne tu? Non tutti possono scegliere! Ma come ti permetti? Ti va di lusso a te!”.
Non mi interessano questi improperi perché sono solo giustificazioni che ti dai per non lavorare su te stesso. So quel che dico avendo vissuto io stessa questo percorso perciò, fidati: tutto può essere cambiato. Immagina come deve essere la tua vita e fai di tutto per raggiungere quell’obbiettivo. Ovviamente per riuscirci in modo sensato e non scapicollandoti giù da una rupe senza paracadute, ti suggerisco di aver acquisito dentro di te tutti gli altri punti di cui sopra.
Non c’è nessuna presunzione dietro a questa lista di buoni propositi solo la certezza che funzionano, se ben perseguiti.
Ecco qui, te l’avevo detto che sarei stata arci-stronza ma a te, che sei arrivato fino a qui, voglio dire che a te, proprio a te, voglio bene.
Buon anno.
A me è piaciuto. Sì lo so….ma quando leggo di perseguire con tenacia.. di lavorare su se stessi, beh io sono d’accordo. Se poi lo dici tu a maggior ragione. Un cordiale saluto, anche a Galileo si intende.